Dott. Francesco Margheriti - Biologo Nutrizionista

  • A cosa può servirci avere valori corretti di selenio? Ce lo dice la scienza

    Il Selenio, in quanto oligoelemento, costituisce una parte essenziale della nostra dieta.

    In collaborazione con l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, i ricercatori di Charitè dell’Università di Medicina di Berlino, sono stati in grado di dimostrare che i livelli di selenio nel sangue sono associati ad un abbassamento del rischio di sviluppare cancro al fegato. In aggiunta ad altri fattori di rischio, lo studio esamina anche come i livelli di selenio possono influenzare lo sviluppo di altri tipi di cancro.
    I risultati di questo studio sono stati pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition.

     

  • Carboidrati a cena

    Carboidrati anche la sera?

    Quante volte avete sentito che i carboidrati non devono essere assunti la sera? Sicuramente tante, troppe volte...

    Effettivamente esistono tanti studi che lo dimostrano, ma non viene "raccontato" che i soggetti che prendono parte a questo studio sono soggetti che hanno grossi problemi di peso, generalmente con BMI superiore a 30, ed un metabolismo basale molto rallentato e che , durante il periodo di studio, hanno seguito una dieta fortemente ipocolarica.

    Tenendo a mente che in qualsiasi caso bisogna portare avere uno stile di vita sano, con attività fisica moderata e dieta normocalorica, bisogna tenere in considerazione anche altri fattori.

    Un pasto serale con carboidrati porta ad un picco di insulina che innalza la leptina (l’ormone dalla sazietà) per tutto il giorno successivo. In questa maniera, assumendo più carboidrati alla sera, durante il giorno la “necessità” e la “voglia” di carboidrati diminuisce.
    Allo stesso tempo, assumendo carboidrati la sera, viene prodotta la serotonina (l’ormone del “piacere) che a sua voltà abbassa il livello di cortisolo (l’ormone dello stress).

    Livelli cronici alti di cortisolo, se in una prima fase portano ad un dimagrimento generale, a lungo andare provocano accumulo di grasso viscerale, centrale e del dorso, con tutte le conseguenze del caso, negative per la salute, che riguardano l’apparato cardiovascolare in generale, il diabete e la resistenza all’insulina.

    Quindi, in conclusione, consiglio, dopo eventuale attenta valutazione, alle persone che hanno livelli di stress alto, accumulo di grasso di tipo androide, cioè nella parte superiore del corpo e rapporto vita/fianchi molto alto, di non privarsi dei carboidrati alla sera, l’importante è che siano a basso indice glicemico.

     

  • Come e quando nutrire il muscolo

    Chi cerca la crescita muscolare, ma non solo, dovrebbe apportare elementi nutritivi di alta qualità ai propri muscoli e supplementi per massimizzare la performance e la crescita.

    L'alimentazione nel fitness è stata ridefinita negli ultimi anni, portando ad avere come base questi piccoli suggerimenti:

    - fare 5-6 piccoli pasti al giorno ogni paio di ore

    - cercare di assumere proteine dall'alto valore biologico per costruire e riparare i muscoli

    - assumere carboidrati complessi per ricaricare le energie

    - limitare il carico di grassi, che comunque, nelle giuste dosi, sono importanti per la produzione di ormoni.

     

    Il tutto sembra molto semplice, ma ci sono dei piccoli accorgimenti di cui bisogna tenere conto.

    I carboidrati complessi, che non sono altro che molecole di zucchero incatenate fra loro, hanno bisogno di molto tempo per essere digeriti rispetto agli zuccheri semplici, che quindi sembrerebbero gli ideali da consumare durante il giorno stando, però, attenti al controllo dei livelli di zucchero nel sangue.

    Gli zuccheri semplici entrano velocemente nel sangue e velocemente portano ad un rilascio di insulina.

    L'insulina porta lo zucchero all'interno delle cellule del fegato e dei muscoli, stipandolo per un uso futuro.
    Un eccesso di zucchero nel sangue però porta l'insulina a stipare lo zucchero stesso nelle cellule del grasso, i lipociti.

    Quindi, per un controllo migliore dell'insulina, è meglio preferire il consumo di carboidrati complessi in associazione, eventualmente, ad una piccola dose di carboidrati semplici.

    Chi pratica body building sa però che ci sono dei momenti dove avere livelli di zucchero elevati nel sangue aiuta nell'attività sportiva.

    Per essere sicuri di non aver fame durante l'allenamento e di avere le giuste quantità di energie bisogna consumare un piccolo pasto pre allenamento, circa 30-60 minuti prima.

    I nutrienti saranno pronti per l'allenamento e per il recupero post workout.

    Quindi, prima di un allenamento, è importante mangiare un pasto composto da zuccheri complessi e semplici e da una quota proteica (che potrebbe variare in base alle caratteristiche fisiche soggettive).

    Carboidrati a lento rilascio delle fibre più zuccheri velocemente digeribili, come maltodestrine e destrosio, combinati a proteine dall'alto valore biologico come quelle dell'albume d'uovo comporranno un pasto completo e utile all'allenamento.

     

    Allo stesso modo, subito dopo l'allenamento, i muscoli sono depleti di glicogeno, consumato durante l'esercizio fisico.

    Specialmente dopo un allenamento intenso il corpo si ritroverà in uno stato catabolico, contrario quindi alla crescita muscolare.

    In questo preciso momento è opportuno assumere carboidrati semplici e facilmente digeribili insieme a proteine come quelle isolate dal latte che entreranno nelle cellule insieme allo zucchero.

    Il tempo che caratterizza la così detta finestra anabolica è di circa due ore ed è quindi in questo arco di tempo che il corpo ha maggiormente bisogno di reintegrare tutte quelle sostanza che serviranno alla riparazione muscolare e alla crescita del muscolo stesso.

    Ideale, dopo l'allenamento, sarebbe l'assunzione di un pasto liquido invece che solido, sempre per ottimizzare i tempi di digestione.

     

    Ho parlato di proteine isolate dal latte.
    Le migliori presenti sul mercato devono avere bassi livelli di grassi e lattosio, magari prodotte attraverso microfiltrazione.
    Questo tipo di proteine sono assorbite velocemente, promuovendo la crescita muscolare e la riduzione del grasso corporeo grazie all'induzione dell'ormone della crescita.

    Un altro integratore che può aiutare la crescita muscolare è la creatina. 
    Questa naturalmente la si trova nelle fonti alimentari animali e mostra un incremento della sintesi proteica portando acqua all'interno della cellula.
    Oltre a questo, porta ad un aumento della fosfocreatina nel tessuto muscolare, usata per la formazione di ATP

    La supplementazione di glutammina aiuta la crescita muscolare, aumentando il volume cellulare dei miociti e liberando ormone della crescita.

    La caffeina aiuta a mobilizzare le cellule grasse e, presa nel pre workout, accellera il metabolismo con conseguente maggiore forza e resistenza durante l'allenamento.

    Comunque, si deve sempre tenere a mente che per avere un crescita muscolare importante bisogna, prima di tutto, seguire un programma d'allenamento preciso e mirato alle soggettive necessità, farsi seguire attentamente da professionisti preparati e qualificati, affiancando un programma alimentare che porti il soggetto a nutrirsi in maniera pulita e completa.

    Si massimizza la crescita muscolare facendo particolarmente attenzione a ciò che si consuma, specialmente prima e immediatamente dopo l'allenamento. 

  • Corretta alimentazione in gravidanza

     

    Mangiare per due non significa mangiare di più, significa mangiare meglio.

    Pensare al di là delle calorie garantirà una gravidanza regolare e predisporrà il vostro bambino ad una vita più sana.Le raccomandazioni standard per la corretta nutrizione in gravidanza si basano su una dieta equilibrata, ricca di sostanze nutritive.
    Tra queste, una varietà di cibi appartenenti a tutti i gruppi alimentari, frutta, verdura, cereali, proteine e latticini.

    La base della dieta dovrebbe essere composta da ortaggi, frutta e cereali integrali. Gli alimenti vegetali forniscono le migliori vitamine, minerali e fitonutrienti come i folati, il ferro e il calcio.
    Questi alimenti offrono anche un rifornimento costante di fibra che è fondamentale per il mantenimento di una sana digestione durante la gravidanza.

    Poichè i componenti strutturali delle cellule del corpo - vostro e del vostro bambino - sono per lo più proteine, è anche essenziale che le donne ottengano abbastanza proteine durante la gravidanza. 
    Si raccomanda di mangiare, in gravidanza, dai 30 ai 60 gr di proteine al giorno in più rispetto al normale, per un totale che va da circa 140 a 170 gr di proteine giornaliere.
    Buone fonti di proteine sono le uova, i fagioli, noci, semi, carni magre, latte, yogurt e formaggi.
    Alcuni pesci, soprattutto quelli all'apice della catena alimentare, non dovrebbero essere assunti durante il periodo di gravidanza, a causa degli alti livelli di mercurio.
    Tuttavia, salmone, trota, acciughe e sardine sono ottimi alimenti per le mamme in attesa, ricchi di omega 3 che aiuteranno lo sviluppo del cervello del neonato.
    Sarebbe necessario introdurre con la dieta dai 230 ai 340 gr di pesce alla settimana.

    Una dieta equilibrata è l'ideale, ma non sempre è realizzabile.

     

    Ogni donna vive esperienze soggettive riguardo i sintomi che accompagnano la gravidanza, sintomi che sono la nausea, le avversioni alimentari, la stitichezza e il gonfiore.
    Quindi, l'alimentazione deve essere strutturata anche in base a questi tipi di necessità.

     

    Per quanto riguarda la nausea, sarebbe opportuno mangiare frequentemente piccoli pasti per mantenere la glicemia stabile e prevenire, appunto, il senso di nausea.
    Rimanere ben idratati bevendo molta acqua.
    Sorseggiare bevande a base di radice di zenzero può, anche, aiutare a risolvere i problemi legati al mal di stomaco.

    Per quanto riguarda il discorso del gonfiore, bisognerebbe introdurre una quantità costante di fibre da cereali integrali, frutta e verdura.
    Durante l'acutizzarsi dei sintomi, bisognerebbero evitare i fagioli e cibi produttori di gas.
    Effettuare esercizio fisico blando aiuta in questo senso.

    Per evitare problemi legati al bruciore di stomaco, sono da evitare cibi piccanti, evitare di stendersi nelle 3 ore succesive al pasto e mantenere una buona postura per migliorare la digestione.

    Una corretta alimentazione può essere un punto di svolta durante la gravidanza e la salute del vostro bambino potrebbe dipendere anche da questo tipo di scelte.

     

  • Cosa mangiare in caso di smagliature?

    Cosa sono le "smagliature"?

    Be', come saprete, stiamo parlando di fastidiosi inestetismi che colpiscono le donne ma anche, in maniera minore, gli uomini, di ogni età. Parliamo di cicatrici cutanee dovute alla rottura di fibre elastiche del derma, di colore rosso-viola all'inizio e bianche dopo, tipiche di un processo infiammatorio localizzato in una prima fase e trofico in seconda.

    Ma quali sono le cause che portano alla comparsa di queste cicatrici? Purtroppo al momento non sono del tutto chiare...

  • Creatina monoidrato e suo utilizzo nel calcio

    La creatina monoidrato è utile nel calcio?

    Studi sulla supplementazione cronica di creatina monoidrato nel calcio ad alto livello sono relativamente pochi.


    Uno studio brasiliano, condotto dall'Università di San Paolo, ha cercato di capire quanto l'assunzione di creatina monoidrato può influire sulla prestazione fisica di un calciatore.
    Sono stati analizzati 14 giocatori d'elitè nella fase del precampionato.
    I calciatori partecipanti allo studio hanno assunto 20gr al giorno di creatina monoidrato, per una settimana, divisi in 4 dosi giornaliere da 5gr ciascuna, per poi passare a 5gr al giorno nelle successive 6 settimane.
    Il gruppo di controllo assumeva, nelle stesse dosi, un placebo.
    Entrambi i gruppi hanno svolto lo stesso tipo di allenamento.
    Alla fine dello studio le caratteristiche antropometriche di entrambi i gruppi non erano diverse dall'inizio, la variazione di BMI era simile, con un aumento in entrambi i gruppi.
    Per quanto riguarda, invece, l'allenamento, è emerso che chi assumeva la creatina monoidrato aveva una performance migliore, con una diminuzione del calo della forza nei muscoli degli arti inferiori, con una sensanzione di fatica che, rispetto al gruppo placebo, tardava a manifestarsi.


    In definitiva, l'assunzione di creatina monoidrato nel calciatore, se eseguita in maniera razionale e personalizzata, magari sotto consiglio specialistico, può migliorare la performance legata alla forza e alla resistenza.

     

  • Ferro ed attività fisica per migliorare lo studio

    Siamo a maggio, quindi vicini al periodo degli esami, sia per quanto riguarda la scuola secondaria che per quanto riguarda gli studenti universitari. Di solito, questo è un periodo nel quale il soggetto tende a concentrarsi solo ed esclusivamente sugli studi, tralasciando la corretta alimentazione a favore di spuntini veloci e spesso poco salutari e mettendo da parte, per alcune settimane, qualsiasi tipo di attività fisica.

    In realtà, questo modo di approcciarsi, anche se potrebbe regalarvi qualche ora in più di studio, alla lunga, non è salutare e non è fruttifero per quanto riguarda il vostro sapere. 

  • Nutrizione ed Emicrania

    Tante persone che conosciamo e anche, magari, noi stessi, abbiamo sofferto e soffriamo di ricorrenti mal di testa. 

    Si parla di emicrania, di diversi tipi di cefalea, di problematiche cervicali, rimane comunque il fatto che il dolore e il fastidio è abbastanza presente nella vita di tutti i giorni.

     

    Stiamo parlando di un disordine neurologico che coinvolge meccanismi neurali diversi che regolano diverse funzioni autonomiche, cognitive e sensoriali. Si tratta di una situazione disabilitante, molto comune, ricorrente e che, purtroppo, vede nel sesso femminile maggiore espressione. 

  • Olive verdi o nere?

    Olive verdi o nere?

    Partendo dal presupposto che in un regime alimentare completo e più vario possibile le olive non devono mancare, quali scegliere?

    Le olive sono alimenti fondamentale, ricchi di antiossidanti, di grassi monoinsaturi e in misura minore di polinsaturi e saturi.

    I monoinsaturi hanno effetti positivi per quanto riguarda il controllo del metabolismo del colesterolo. Rispetto all'olio sono anche ricchi di potassio e ferro. Sempre i monoinsaturi hanno importanti effetti sul controllo della qualità delle vie arteriose.

    Valutando la composizione alimentare per 100gr di prodotto, le nere hanno 0.8gr di carboidrati, a differenza del grammo delle verdi; sempre le nere hanno 1.6gr di proteine a differenza delle verdi che ne hanno 0.8gr; per quanto riguarda il profilo lipidico, le nere hanno 25.1gr di lipidi totali mentre le verdi solo 15gr.

    Il consiglio è di utilizzarle entrambe in qualsiasi piano alimentare. Nel caso di piatto composito, con verdi e nere presenti insieme, aumentare le nere rispetto alle verdi.

     

  • Patate dolci. Perchè inserirle nella dieta?

    Se mangiamo una patata dolce invece di una patata bianca, avremo un'aumento dello zucchero nel sangue del 30% in meno.
    Inoltre, rispetto alle patate normali, le patate dolci hanno un indice glicemico relativamente più basso.
    Ricche di sostanze nutritive e di fibre solubili, presentano anche una concentrazione di carotenoidi relativamente alta, carotenoidi che giocano un ruolo importante nella risposta insulinica.
    Come il caffè, le patate dolci sono ricche di acido clorogenico, anch'esso protagonista nella riduzione della resistenza all'insulina.
    Le patate dolci, a differenza delle bianche, sono anche una fonte eccellente di vitamina C.
    Diversi studi hanno mostrato che una dieta ricca di beta-carotene e vitamina C, due sostanze, come detto prima, presenti nelle patate dolci, rispetto ad una dieta povera di questi micronutrienti, riduce il rischio di sviluppare il cancro alla prostata.
    Un altro studio, condotto presso l'Università di Harvard, ha messo in evidenza come una dieta ricca di beta-carotene, riduca il rischio di sviluppare il cancro del seno del 25%.
    L'assunzione di patate dolci aiuta, infine, anche in casi di pressione alta, perchè ricche di potassio, in quantità maggiore rispetto alla banana.

     

     

  • Quanto è importante l'uso dei latticini

    Uno studio concluso nel 2014, condotto alla Monash University, Australia, dal Dipartimento di Epidemiologia e Medicina Preventiva, ha preso in considerazione il ruolo dell'aumento del consumo di latticini sulla salute umana.


    Lo studio ha preso in esame 4000 persone di Taiwan dal 1993 ad oggi. Queste persone seguivano un'alimentazione prettamente di tipo cinese, quindi con pochissimi latticini inseriti nella propria dieta.
    Inserendo nella dieta tradizionale fino a 7 porzioni a settimana di latticini vari, è stata notato un decremento del tasso di mortalità per problemi legati all'apparato cardiovascolare, mentre non è stato rilevato nessun decremento o aumento della mortalità legata al cancro.
    Chi ha inserito nella dieta i latticini mostrava un abbassamento della pressione sanguigna, un abbassamente dell'indice corporeo ed un miglioramento del rapporto massa magra - massa grassa.


    Le conclusioni dello studio ci indicano che un'assunzione quotidiana, dalle 5 alle 7 volte a settimana, di poche quantità di prodotti di origine casearia, come una tazza di latte o massimo 45gr di formaggio, apporta all'organismo più benefici che negatività.

  • Tè o caffè?

    Il Centro di Medicina di Parigi (IPS), dal 2001 al 2008 prima e fino al 2011 poi, ha seguito più di 130.000 persone per valutare gli effetti del tè e del caffè sull'eventuale riduzione di mortalità cardiovascolare e non cardiovascolare.
    Tenendo in considerazione, a conclusione dello studio, di età, attività fisica, stile di vita, l'essere o non essere un fumatore, o esserlo stato, è emerso che il consumo di tè è in grado di ridurre la mortalità non cardiovascolare del 24%.
    Le conclusioni hanno mostrato che le foglie di tè hanno effetti più marcati sulla pressione sanguigna rispetto al caffè, con una diminuizione della pressione diastolica e sistolica.
    La mortalità cardiovascolare è lievemente più alta nei consumatori di caffè, ma non statisticamente significativa.
    Quello che è apparso evidente, invece, è che il tè è in grado di ridurre vistosamente il rischio di morte non cardiovascolare, soprattutto nei fumatori e negli ex fumatori.
    Tutto ciò è possibile, probabilmente, alla forte concentrazione di antiossidanti che possono fornire benefici di vario genere.

     

  • Timing assunzione proteine

    Il timing dell'assunzione delle proteine è una delle strategie nutrizionali conosciute ed usate per ottimizzare la risposta adattativa ipertrofica del muscolo all'esercizio di resistenza con i pesi.

    Le varie strategie consigliano un consumo di proteine durante o dopo la sessione di allenamento per facilitare la riparazione muscolare e il rimodellamento, al massimo entro un'ora.

    Una metanalisi portata avanti dal Departmenti of Health Science del Lehman College di NY, dalla California State University e dal Weightology del WA, prova a dare una risposta a queste strategie.

    Un gruppo di atleti che ha partecipato allo studio ha assunto per 6 settimane consecutive 6gr di aminoacidi essenziali un'ora prima dell'allenamento e subito dopo l'allenamento. Un altro gruppo in studio non ha assunto proteine nelle due ore precedenti e successive all'allenamento, ma le ha assunte durante l'arco della giornata.
    A fine giornata sono state fatte varie misurazioni relative alla qualità del muscolo e all'ipertrofia, portando queste conclusioni:

    Non è stata mostrata nessuna relazione fra il consumo immediato di aa o proteine entro un'ora, prima o un'ora dopo, dalll'allenamento con i pesi e l'aumento di massa muscolare e forza.

    La metanalisi mostra che se esiste una finestra anabolica nella quale è consigliata l'assunzione di proteine, questa è maggiore di un'ora prima e dopo l'allenamento.
    Sicuramente un allenamento con i pesi richiede un maggiore intake di proteine, ma il timing di assunzione non è ben definito come invece, usualmente, viene indicato.

     

  • Utilità del cromo picolinato

    Il cromo è un micronutriente presente in tracce nel nostro organismo. Sin dalla fine degli anni '50 si è cercato di valutare il suo ruolo in varie problematiche metaboliche, prime fra tutte quelle legate alle dislipidemie e alla funzione insulinica.

    Il cromo, nella sua forma picolinata, lo si trova in frutta, verdura, cereali, carne, pesce, uova, latte e derivati, in varie concentrazioni.
    In particolare, ricchi di cromo sono i broccoli, noci, asparagi, funghi, carne di pollo e mele.

    Un metastudio, pubblicato su "Diabetes technology and therpeutics" ha messo in relazione tra loro i risultati di 15 studi clinici, per un totalte di 1690 soggetti, che avevano come obiettivo quello di dimostrare, o meno, l'efficacia del cromo picolinato nel controllo glicemico e altre problematiche metaboliche.

    Tutti e 15 gli studi hanno mostrato effetti salutari in almeno un parametro legato al controllo del diabete, incluso la dislipidemia.
    Effetti positivi sono stati evidenziati nella riduzione di glucosio nel sangue, insulina, colesterolo e trigliceridi.

    Inoltre è stata comparata la biodisponibilità del cromo picolinato con altri tipi di cromo, mostrando una maggiore capacità della forma picolinata, con maggiori effetti positivi nel controllo glicemico e lipidico.

    Per quanto riguarda i soggetti affetti di diabete di tipo II, è stata dimostrata una sostanziale riduzione dell'iperglicemia e dell'iperinsulinemia, con una riduzione delle complicazioni legate al diabete di tipo II.

    Il cromo picolinato, oltre ad assumerlo con la dieta, è possibile introdurlo nell'organismo sotto forma di integratore alimentare, previo consulto con uno specialista del settore.

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