Dott. Francesco Margheriti - Biologo Nutrizionista

  • Corretta alimentazione in gravidanza

     

    Mangiare per due non significa mangiare di più, significa mangiare meglio.

    Pensare al di là delle calorie garantirà una gravidanza regolare e predisporrà il vostro bambino ad una vita più sana.Le raccomandazioni standard per la corretta nutrizione in gravidanza si basano su una dieta equilibrata, ricca di sostanze nutritive.
    Tra queste, una varietà di cibi appartenenti a tutti i gruppi alimentari, frutta, verdura, cereali, proteine e latticini.

    La base della dieta dovrebbe essere composta da ortaggi, frutta e cereali integrali. Gli alimenti vegetali forniscono le migliori vitamine, minerali e fitonutrienti come i folati, il ferro e il calcio.
    Questi alimenti offrono anche un rifornimento costante di fibra che è fondamentale per il mantenimento di una sana digestione durante la gravidanza.

    Poichè i componenti strutturali delle cellule del corpo - vostro e del vostro bambino - sono per lo più proteine, è anche essenziale che le donne ottengano abbastanza proteine durante la gravidanza. 
    Si raccomanda di mangiare, in gravidanza, dai 30 ai 60 gr di proteine al giorno in più rispetto al normale, per un totale che va da circa 140 a 170 gr di proteine giornaliere.
    Buone fonti di proteine sono le uova, i fagioli, noci, semi, carni magre, latte, yogurt e formaggi.
    Alcuni pesci, soprattutto quelli all'apice della catena alimentare, non dovrebbero essere assunti durante il periodo di gravidanza, a causa degli alti livelli di mercurio.
    Tuttavia, salmone, trota, acciughe e sardine sono ottimi alimenti per le mamme in attesa, ricchi di omega 3 che aiuteranno lo sviluppo del cervello del neonato.
    Sarebbe necessario introdurre con la dieta dai 230 ai 340 gr di pesce alla settimana.

    Una dieta equilibrata è l'ideale, ma non sempre è realizzabile.

     

    Ogni donna vive esperienze soggettive riguardo i sintomi che accompagnano la gravidanza, sintomi che sono la nausea, le avversioni alimentari, la stitichezza e il gonfiore.
    Quindi, l'alimentazione deve essere strutturata anche in base a questi tipi di necessità.

     

    Per quanto riguarda la nausea, sarebbe opportuno mangiare frequentemente piccoli pasti per mantenere la glicemia stabile e prevenire, appunto, il senso di nausea.
    Rimanere ben idratati bevendo molta acqua.
    Sorseggiare bevande a base di radice di zenzero può, anche, aiutare a risolvere i problemi legati al mal di stomaco.

    Per quanto riguarda il discorso del gonfiore, bisognerebbe introdurre una quantità costante di fibre da cereali integrali, frutta e verdura.
    Durante l'acutizzarsi dei sintomi, bisognerebbero evitare i fagioli e cibi produttori di gas.
    Effettuare esercizio fisico blando aiuta in questo senso.

    Per evitare problemi legati al bruciore di stomaco, sono da evitare cibi piccanti, evitare di stendersi nelle 3 ore succesive al pasto e mantenere una buona postura per migliorare la digestione.

    Una corretta alimentazione può essere un punto di svolta durante la gravidanza e la salute del vostro bambino potrebbe dipendere anche da questo tipo di scelte.

     

  • Sclerosi multipla e sale

    Diete ricche in sale potrebbero portare al peggioramento dei sintomi legati alla sclerosi multipla ed aumentare i rischi di deterioramente neurologico. Questo è quanto alcune ricerche riportano sul British Medical Journal.


    Le precendeti ricerche indicavano che il sale poteva alterare la risposta autoimmune, implicata nello sviluppo della sclerosi multipla, ma non era chiaro in quale maniera.
    I ricercatori hanno analizzato il sangue e le urine di 70 soggetti partecipanti agli studi in questione che presentavano i sintomi della forma remittente della sclerosi multipla. Sono stati valutati i valori di sale, creatinina e vitamina D.
    I soggetti sono stati seguiti per 9 mesi, durante i quali hanno apportato delle modifiche alla loro dieta, soprattutto per quanto riguarda la concentrazione del sale nei loro pasti.
    Successivamente, per due anni, è stata valutata la loro salute neurologica.
    Un secondo gruppo, formato da 52 soggetti, è stato utilizzato come controllo.


    E' stato visto che esiste un collegamento fra l'assunzione di alte concentrazione di sale e il peggioramento della situazione patologica.
    I ricercatori, quindi, consigliano di ridurre l'assunzione di sale al minimo possibile perchè questo porterà ad una più lenta progressione dei sintomi della malattia.

     

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