Dott. Francesco Margheriti - Biologo Nutrizionista

  • Allergie alimentari o intolleranze?

    Allergie o intolleranze?

    Le reazioni avverse agli alimenti sono spesso identificate con termini molti diversi fra loro.

    Ipersensibilità agli alimenti, intolleranze alimentari, allergie alimentari sono solo alcune fra le terminologie mediche e non utilizzate per identificare “disturbi” associati all’introduzione di particolari alimenti.

    Allergie Alimentari

    L’allergia alimentare è una reazione che prevede il coinvolgimento del sistema immunitario nei confronti  di elementi nocivi provenienti dall’esterno, in questo caso determinati cibi.

    L’attivazione del sistema immunitario prevede la produzione di specifici anticorpi, le IgE, adibite a combattere gli eventuali allergeni presenti negli alimenti.

    Ciò comporta il rilascio di istamina e altre sostanze chimiche prodotte naturalmente dal nostro corpo. Ed è proprio questo rilascio di istamina e sostanze chimiche a produrre i comuni sintomi di una reazione allergica.

    Tra queste, reazioni cutanee che includono prurito e orticaria, gonfiore, sintomi intestinali, vomito, mal di stomaco, diarrea e sintomi respiratori.

    Nei casi più gravi i sintomi possono svilupparsi rapidamente e possono essere un pericolo per la vita dell’individuo, tali da richiedere cure mediche urgenti.

    Normalmente i sintomi sorgono da dopo pochi minuti dall’introduzione del cibo, fino alla comparsa dopo alcune ore.

    Gli alimenti maggiormente coinvolti nelle reazioni allergiche sono arachidi, noci, uova, latte, pesce, crostacei e sesamo.

    Intolleranze alimentari

    L’intolleranza alimentare non è sempre identificata in maniera netta e precisa.

    Di solito la comparsa dei sintomi legati alle intolleranze alimentari non porta il paziente a rischiare la vita, ma comporta la presenza di situazioni fisiologiche che creano disturbo all’individuo.

    Questi disturbi, oltre a toccare la sfera fisiologica, spesso intaccano quella psicologica.

    Le reazioni di intolleranze alimentari non coinvolgono le IgE (attive invece nelle allergie alimentari) ed i meccanismi di difesa non sono chiari ai più, ma è noto che le reazioni hanno la tendenza a comparire in ritardo rispetto all’assunzione del cibo “incriminato”, ritardo che può arrivare fino ad ore dopo l’assunzione.

    I sintomi causati da queste reazioni sono numerosi, ma spesso sono associati a disturbi gastrointestinali come gonfiore, diarrea, costipazione e problemi dermatologici.

    I sintomi influenzano in maniera diverse soggetti diversi, arrivando a durare anche giorni.

    Essendoci la possibilità di essere intolleranti a cibi diversi nello stesso periodo, viene difficile capire con sicurezza la causa di quel determinato sintomo.

    I sintomi legati alle intolleranze alimentari possono essere esacerbati anche da altri fattori, come lo stile di vita, il mangiare in orari non consoni, scarso apporto nutrizionale, assunzione di cibi raffinati, scarsa introduzione di fibre.

    Alcune volte, il problema è una mancanza di enzimi necessari a scomporre gli alimenti introdotti con la dieta. E’ il caso della lattasi, dove questo enzima non viene prodotto a sufficienza e l’organismo ha difficoltà croniche a scindere il lattosio per poi digerirlo.

    Molte persone soffrono di reazioni avverse nei confronti di sostanze chimiche che si producono naturalmente in alimenti come la caffeina, i salicilati, l’istamina delle fragole, del cioccolato e dei formaggi.

    Un’altra possibile causa di intolleranze alimentari sono gli additivi negli alimenti, come i solfiti che vengono aggiunti agli alimenti per dare loro una maggiore conservazione, o come quelli presenti nelle bevande e nel vino.

    Ricapitolando, per quanto riguarda le intolleranze alimentari, bisogna tenere a mente che i sintomi possono comparire a distanza di ore.

    I sintomi possono essere molteplici, perché una persona può essere intollerante a più cibi nello stesso momento.

    Fra i sintomi abbiamo quelli legati all’apparato gastrointestinale, quelli legati ad emicrania, senso di letargia, problemi dermatologici.

    La comparsa dei sintomi si basa sul principio della “dose-risposta”. Maggiore è la quantità del cibo incriminato introdotto, maggiore sarà la presenza del sintomo avverso.

     

     

     

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